Alcuni giorni fa, un ragazzino sveglio di tredici anni mi ha chiesto a bruciapelo cos’è la politica?!
Dopo alcuni giorni sto ancora cercando una risposta adeguata.
Mi getto sgomento nell’agone. La politica dovrebbe essere la scienza e la tecnica, la teoria e la prassi che ha come oggetto la Costituzione, l’organizzazione, l’amministrazione dello Stato e la direzione della vita pubblica. Secondo l’antica definizione cinese la Politica è l’arte di governare, mentre in Grecia tra le varie definizioni spicca quella di Pericle per cui la Politica è l’arte di vivere insieme.
Questo è il dovrebbe, ma allora perché quella che è descritta come la più nobile delle attività è schifata da più della metà degli elettori?
Quella per la quale, oggi si scelgono democraticamente i rappresentanti per essere guidati al meglio è denigrata, offesa e sta diventando ahimè, erroneamente da imprescindibile a prescindibile?
Forse bisogna fare delle serie riflessioni.
Governare oggi è tanto difficile perché non ci sono più quelle associazioni che si chiamano partiti, tanto vituperati ma grandi scuole di formazione; d’altra parte è vincente la coriandolizzazione sociale, la frammentazione, è vincente il tutto e subito, sto bene io stanno bene tutti.
L’umana debolezza ormai è devastante. E che so più stupido?!
Ma da qualche parte bisognerà pur cominciare.
Un certo John Fitzgerald Kennedy diceva: “non chiederti cosa può fare il tuo Paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese“.
Meditiamo ma alla fine decidiamo, non tutti hanno la nostra fortuna di decidere i nostri rappresentanti, se si decide diversamente non dovremmo poi, avere la sfacciataggine di criticare e dire “sono tutti uguali“. Se nessuno ci aggrada e ci sentiamo superiori sarebbe onesto mettersi a disposizione.
Mi sono accorto che la domanda non è di semplice risposta, occorre coraggio e libertà.
DOTT. MORENO FINAMONTI