RIEVOCAZIONI STORICHE IN UMBRIA:LA GIOSTRA DELL’ARME A SANGEMINI

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La Giostra dell’Arme di San Gemini: una Rievocazione Storica tra Passione e Tradizione

Ogni anno, dalla fine di settembre fino alla seconda domenica di ottobre, il borgo umbro di San Gemini si trasforma in una vivace celebrazione della sua storia medievale. La Giostra dell’Arme, manifestazione nata nel 1974, è l’evento che domina questo periodo, portando abitanti e visitatori a rivivere l’atmosfera del passato, in onore del Patrono Santo Gemine, festeggiato il 9 ottobre. Questo evento rappresenta molto più di una semplice rievocazione: è un viaggio nel tempo, un omaggio alle radici della comunità, che con passione e dedizione celebra le sue tradizioni.

La città si veste a festa

Durante queste settimane di festa, San Gemini si presenta in una veste tutta speciale. Le bandiere dei due rioni cittadini – Rocca e Piazza – adornano le finestre delle case, tingendo le strade di colori vivaci e suscitando un sentimento di appartenenza e competizione. Le antiche botteghe artigiane riaprono i battenti, offrendo ai visitatori un assaggio della vita di un tempo, mentre le taverne accolgono gli avventori con piatti tipici della cucina locale, unendo il piacere gastronomico a quello storico. Mostre ed esposizioni culturali arricchiscono l’offerta, raccontando la storia della città e del suo territorio, coinvolgendo un pubblico di tutte le età.

Un tuffo nel Medioevo

Uno degli elementi più affascinanti della Giostra dell’Arme è senza dubbio la capacità di San Gemini di ricreare la vita quotidiana del Medioevo. I cortei storici che attraversano le vie del borgo evocano la fastosità e l’eleganza delle famiglie nobili che un tempo abitavano la città. Uomini e donne in costumi d’epoca sfilano in pompa magna, rievocando antichi cerimoniali e momenti di vita istituzionale. Ogni dettaglio, dalla fattura dei costumi ai gesti dei figuranti, è curato per trasportare gli spettatori indietro nel tempo, in un’epoca in cui le lotte per il potere e l’onore erano parte integrante della vita quotidiana.

La Giostra dell’Arme: il cuore della festa

L’evento clou delle celebrazioni è senza dubbio la Giostra dell’Arme, un torneo equestre che si tiene la domenica successiva al 9 ottobre. Qui, i tre cavalieri di ciascun rione si sfidano in prove di abilità che richiamano antiche tradizioni cavalleresche. La competizione si articola in due prove principali: la presa dell’anello e il lancio del giavellotto contro lo scudo gentilizio. In sella ai loro destrieri, i cavalieri galoppano con destrezza e precisione, cercando di conquistare punti preziosi per il proprio rione. Al termine della sfida, il Palio d’argento, simbolo della vittoria, viene assegnato al rione che ha dimostrato maggior abilità, portando con sé onore e gloria.

Le origini della Giostra

La Giostra dell’Arme non è solo una manifestazione contemporanea nata per intrattenere, ma affonda le sue radici in un passato lontano. L’evento, ripreso nel 1974 grazie alla passione di un gruppo di cittadini sangeminesi, trae ispirazione dalle tradizioni del Comune medievale. Il Comitato Ente Giostra, nato proprio in quell’anno, ha dato forma all’organizzazione di questa celebrazione, rendendola un appuntamento imperdibile per chi ama la storia e le tradizioni locali. Tra i momenti più solenni delle manifestazioni che precedono la Giostra, vi è “la pesatura dei ceri per l’offerta al Santo”. Questa cerimonia, di grande valore simbolico, risale almeno al 1401, come testimoniato da documenti storici dell’epoca. L’offerta dei ceri è un rito di devozione che oggi, come allora, mantiene viva la fede e la memoria storica di San Gemini.

Un evento che unisce passato e presente

La Giostra dell’Arme non è soltanto una celebrazione delle tradizioni, ma rappresenta un vero e proprio punto di incontro tra passato e presente. La comunità di San Gemini si riunisce ogni anno attorno a questo evento, mantenendo vive le proprie radici e coinvolgendo attivamente anche le nuove generazioni. La manifestazione non è solo un’occasione di svago, ma un modo per tramandare valori e usanze che altrimenti rischierebbero di andare perduti.

La Giostra dell’Arme di San Gemini è dunque molto più di una semplice festa popolare: è un omaggio alla storia e all’identità di un’intera comunità. Attraverso la passione dei suoi abitanti, San Gemini continua a far rivivere le antiche tradizioni, creando un ponte tra passato e presente e offrendo ai visitatori un’esperienza autentica e immersiva. Se vi trovate in Umbria in autunno, questa manifestazione è un’occasione imperdibile per scoprire una delle più affascinanti rievocazioni storiche d’Italia.

La Giostra dell’Arme: Il Torneo e la Rivalità tra i Rioni

Il momento più atteso della Giostra dell’Arme a San Gemini si svolge l’ultimo giorno di festeggiamenti, presso il Campo de li Jochi, dove migliaia di spettatori si riuniscono per assistere all’evento clou: la Giostra equestre. L’inizio della competizione è annunciato dall’esibizione del celebre Gruppo degli Sbandieratori di San Gemini, che con le loro coreografie spettacolari danno il via a una delle sfide più avvincenti e sentite dell’anno. I due rioni cittadini, Rocca e Piazza, si affrontano in una gara equestre che, per molti, rappresenta una delle manifestazioni rievocative più prestigiose e tecnicamente impegnative d’Italia.

Il Torneo Equestre

La Giostra dell’Arme è una sfida cavalleresca che vede protagonisti sei cavalieri, tre per ciascun rione. I cavalieri si confrontano in tre tornate di gara, dove velocità, abilità e precisione sono fondamentali per conquistare la vittoria. La gara si svolge su un circuito ellittico, dove i cavalieri, lanciati al galoppo, devono affrontare una serie di prove tecniche.

Una delle sfide principali consiste nell’infilare un anello di soli 4 centimetri di diametro con una lancia, senza perderlo durante la corsa. Ogni anello centrato garantisce al cavaliere 15 punti. Ma non è tutto: al termine del circuito, i cavalieri devono scagliare la lancia contro uno scudo gentilizio, l’Arme, suddiviso in settori colorati che attribuiscono punteggi differenti in base alla precisione del colpo.

Anche il tempo è un fattore cruciale nella competizione. Ogni cavaliere ha a disposizione un tempo di riferimento, stabilito durante le prove generali del sabato. Ogni decimo di secondo risparmiato rispetto a quel tempo aggiunge punti preziosi, mentre ogni decimo di secondo in più comporta una penalità.

La sfida si articola in tre tornate, e ogni cavaliere dei rispettivi rioni partecipa a ciascuna tornata, accumulando punti per il proprio team. Alla fine, il rione che totalizza il maggior numero di punti viene proclamato vincitore e riceve il prestigioso Palio d’argento, un drappo di velluto rosso decorato con uno scudo d’argento che riporta l’antico stemma del Comune di San Gemini e l’anno della vittoria.

Il Rione Piazza

Il Rione Piazza prende il nome dalla Piazza San Francesco, centro nevralgico della vita cittadina, conosciuta dai sangeminesi semplicemente come “Piazza”. Le radici del rione, pur moderne, trovano riscontro già nelle Riformanze comunali del XIV secolo, quando San Gemini era divisa nei quartieri di San Gemine e San Nicolò. Con il passare dei secoli e lo sviluppo urbanistico iniziato nel Quattrocento, queste suddivisioni si fusero, e il nuovo quartiere prese il nome di “Parte Inferiore”, in riferimento alla sua collocazione rispetto alla parte più antica del borgo.

Nonostante la sua origine più recente, il Rione Piazza conserva monumenti di grande valore storico e architettonico, come la Chiesa di San Francesco, un perfetto esempio di architettura romanica, e la Chiesa di Santo Gemine, dedicata al patrono della città. All’esterno delle mura, sorge invece l’antica Abbazia di San Nicolò, che nel Medioevo rappresentava la massima autorità religiosa della zona. Lo stemma del rione è costituito dai colori bianco e verde, con una croce greca nera al centro.

Il legame dei sangeminesi con il loro rione va ben oltre il periodo dei festeggiamenti patronali. Essere parte di un rione significa far parte di una comunità viva e attiva tutto l’anno, con eventi, attività e incontri che rafforzano lo spirito di appartenenza. Il Rione Piazza, ad esempio, partecipa a numerose iniziative culturali, mantenendo vivo il suo legame con la storia e il territorio.

Il Rione Rocca

Il Rione Rocca, conosciuto come il “rione della parte di sopra”, occupa la zona nord di San Gemini, comprendendo il nucleo storico racchiuso entro le antiche mura medievali. Questo rione copre l’area più antica della città, estendendosi dalla Portella – l’ingresso più antico lungo la Via Flaminia – fino alle porte di San Giovanni e Porta Burgi.

Nel Medioevo, l’area del Rione Rocca era divisa in due contrade: Sant’Egidio e San Giovanni, ciascuna con caratteristiche e funzioni diverse. La suddivisione del borgo tra parte “superiore” e “inferiore” è attestata nei documenti storici, in cui la “parte di sopra” era quella abitata entro le mura, mentre la “parte di sotto” si trovava al di fuori di esse.

Il nome del rione, Rocca, si riferisce alle origini stesse di San Gemini, che nacque intorno a un’area fortificata. Di questa Rocca medievale, purtroppo, non rimane traccia visibile, poiché le sue ultime mura furono demolite nel 1617. Tuttavia, la memoria storica del rione rimane vivida, alimentata dalla consapevolezza dell’importanza difensiva che questa zona ebbe per la città. Oggi, il rione Rocca conserva un fascino particolare, grazie ai suoi vicoli stretti e suggestivi, che ricordano le atmosfere del passato. Lo stemma del Rione Rocca è costituito dai colori bianco e rosso.

La Passione dei Rionali

Per chi non è parte di questa realtà, può essere difficile comprendere l’importanza che la Giostra dell’Arme riveste per la comunità di San Gemini. Essere un “rionale” significa molto di più che partecipare a una competizione annuale. La Giostra e i suoi preparativi creano un senso di appartenenza e coesione tra persone di tutte le età, che si riuniscono per un progetto comune. Questo spirito comunitario non si esaurisce con la fine delle celebrazioni: i rioni continuano a vivere e a organizzare eventi durante tutto l’anno, mantenendo viva la passione per le tradizioni e la storia di San Gemini.