L’apparato digerente ed in particolare l’intestino ha il ruolo di controllore omeostatico dell’ intero organismo. Un malessere intestinale si ripercuote inevitabilmente su tutto il corpo. Ricordo che c’è una stretta relazione tra intestino e cervello. Esiste infatti, un rapporto bidirezionale dove le emozioni, attraverso la via dello stress, sono in grado di condizionare la funzione intestinale e quest’ultima a sua volta è in grado di alterare la funzione nervosa.
Altro attore fondamentale in questo ragionamento è il microbiota.
Ne ho parlato spesso, ma ricordo che per microbiota s’intende l’insieme dei microrganismi presenti, in questo caso, nell’intestino.
Le alterazioni qualitative e quantitative del microbiota possono rappresentare l’esordio di varie patologie intestinali ed extraintestinali. E l’elemento comune che collega tutte queste patologie è l’infiammazione, in particolare l’infiammazione cronica di bassa intensità, la cosiddetta infiammazione silente.
Controllare le condizioni infiammatorie intestinali, ripristinare l’efficienza dei sistemi giunzionali e con essi l’integrità della mucosa, non solo è uno degli step fondamentali nel trattamento delle affezioni infiammatorie gastrointestinali ma coincide con il controllo dei processi infiammatori di tutto l’organismo e dunque con la prima e più importante prevenzione delle patologie cronicodegenerative e dell’invecchiamento.
DOTT. MORENO FINAMONTI
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