Questo organo è stato, è e sarà importantissimo per l’uomo. La letteratura è piena di nasi e dei suoi significati, pensate a Dante, Cirano di Bergerac e a Pinocchio.
Nell’antichità a primeggiare erano i grandi nasi e le dimensioni erano, addirittura, simbolo di potere. Platone li denominava “nasi reali” come quelli di Aspasia e Filostrato, di Achille e di Paride o il famoso naso di Ciro come ricorda Plutarco. Per non parlare di Giulio Cesare. Anche le dee nei tempi arcaici venivano raffigurate con il naso ed il mento allungato, pensiamo al fascino di Cleopatra che doveva avere un bel nasone.
Poi, come spesso accade nella storia, le mode cambiano ed oggi un naso pronunciato arriva anche ad essere un serio elemento di disturbo estetico.
Mi preme dire che se c’è disturbo, è solo comunque estetico, perché rammento che il naso è l’organo che permette il senso più antico, cioè l’olfatto. Forse il più importante dei sensi, quello che concede il proseguimento della specie.
Pensate agli umori emessi dalle femmine per attirare l’interesse del maschio nel periodo di fertilità; vi ricordo che solo il maschio e la femmina umani hanno cicli continui di fertilità.
Odori culinari e di altri tipi accompagnano poi la vita, alcuni a volte sostituiscono i nostri naturali per renderci ancora più attraenti e desiderabili, con la speranza di non sbagliare profumo.
DOTT. MORENO FINAMONTI
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