Attualmente la convinzione di molti studiosi è che l’invecchiamento sia la
conseguenza dell’accumularsi, a livello molecolare, cellulare e spazio extracellulare
di effetti collaterali prodotti dal metabolismo e che il metabolismo stesso non è in
grado di eliminare.
L’accumulo di tale “spazzatura” fa progressivamente diminuire l’efficienza
dell’organismo, fino all’incapacità di difendersi dalle malattie o di mantenere in
funzione gli organi vitali.
Lo stesso Reckeweg, padre dell’omotossicologia, affermava che le malattie sono
l’espressione della lotta dell’organismo contro le omotossine, al fine di neutralizzarle
e di espellerle; ovvero, sono l’espressione della lotta che l’organismo compie per
compensare i danni provocati irreversibilmente da esse.
Per questo biologo mantenere l’organismo libero da tossine è un presupposto
fondamentale per la conservazione dello stato di salute e per una maggiore efficacia
delle eventuali terapie.
Se un organo emuntore soffre, bisogna ripristinare la sua funzionalità escretoria e al
tempo steso aumentare l’azione degli altri emuntori; perché questo avvenga è
necessario che siano funzionanti il rene, il polmone, il fegato, le vie biliari e
l’intestino, cioè gli organi che hanno il compito di filtrare e di eliminare
dall’organismo i prodotti di rifiuto.
Per molti anni si è pensato che fosse importante o fortemente preminente solo il
danno all’interno della cellula e specialmente quello ai mitocondri, le nostre centrali
energetiche; oggi è stato dimostrato che l’importanza della buona funzionalità della
membrana cellulare (delimita la cellula e regola il transito interno ed esterno delle
sostanze) e del tessuto intercellulare (tra cellula e cellula) è pari a quello dello spazio
endocellulare.
Tutto compone il sistema e l’attività di ogni componente influenza quella degli altri.
Così gli studi e le ricerche si sono interessati anche della membrana cellulare e delle
reazioni che avvengono in essa, analizzando parimenti lo spazio intercellulare.
Infatti la sede tipica di accumulo dei depositi tossici è costituita dallo spazio
interstiziale, con progressivo inquinamento della matrice extracellulare che, ricordo,
è il luogo nel quale nutrimento, controllo e gestione di tutte le cellule trovano la
propria integrazione nonché, mezzo di scambio reciproco di informazioni.
La matrice extracellulare è composta da una sostanza fondamentale (che conferisce
resistenza alle pressioni) e da fibre (che conferiscono resistenza alla trazione).
Anche il ruolo centrale nel mantenimento dell’equilibrio-acido-base è giocato dalla
matrice extracellulare: in essa, come in una spugna, durante il giorno si accumulano
i cataboliti acidi che poi, durante la notte, come tali, vengono escreti per via renale.
La presenza di acqua facilita la diffusione di sostanze di nutrimento e di scarto fra
tessuti e sangue o linfa.
Alcuni distinguono la depurazione in:
disintossicazione, che serve ad eliminare le sostanze tossiche provenienti
dall’esterno;
detossificazione, che serve a rimuovere le tossine, residui del metabolismo;
drenaggio, che consiste nell’attivare precisi organi per l’espulsione di sostanze
tossiche e di tossine.
Noi per semplicità usiamo i primi due termini sotto la denominazione
disintossicazione.
L’alimentazione, l’aria che respiriamo e l’acqua che beviamo sono fondamentali per
il nostro organismo, eppure anche loro presentano sostanze di scarto che possono
diventare, se non smaltite, materiale tossico.
Molte patologie si costruiscono così in anni di abitudini scorrette, nelle quali le
tossine sono andate crescendo accumulandosi nell’organismo.
Le tossine inoltre possono entrare in conflitto con il sistema immunitario e può
accadere che lo danneggino, così l’organismo può diventare sempre più sensibile
alle sostanze esogene come i pollini, le polveri, i peli di animali, ecc.
Non c’è una macchina ad usura zero, per l’uomo vale la stessa regola, intendo dire
che per vivere bisogna creare energia e di conseguenza bisogna espellere il
materiale di scarto nelle quantità e nelle velocità maggiori possibili.
Di seguito alcuni consigli.
L’automobile funziona con un solo tipo di carburante, pensate se si dovessero
miscelare tipi diversi di carburante (es. benzina e metano); e se mai un’automobile
funzionasse in questo modo non ci può essere commistione fra le due sostanze,
pena la non agibilità dell’automobile.
L’uomo “purtroppo” tutti i giorni durante lo stesso pasto assume primo, secondo,
contorno, ecc., così le diverse sostanze debbono essere digerite nello stesso periodo
di tempo, mentre i diversi tipi di alimenti necessitano di diversi gradi di pH per poter
essere digeriti adeguatamente.
Chiaro è che se durante uno stesso pasto introduciamo, come spesso accade, prima
degli amidi e poi della carne o viceversa, il valore di pH sarà errato per uno dei due
tipi di alimenti e questo renderà impossibile una digestione corretta e completa.
Quindi, oltre alle giuste quantità, per evitare di sovraffaticare gli organi preposti alla
digestione ed allo smaltimento, i cibi debbono essere ingeriti secondo un preciso
ordine e valutando le loro proprietà acidificanti o alcalinizzanti.
DOTT. MORENO FINAMONTI