Dopo il successo della mostra ospitata al Ciac, è stato presentato un volume che getta luce sull’arte astratta dell’artista americano Paul Jenkins, noto in tutto il mondo per la sua pittura innovativa e sorprendente. La mostra si è svolta nella ex chiesa della Santissima Trinità in Annunziata, a Foligno, e ha rappresentato un’opportunità unica per il pubblico italiano di immergersi nell’universo creativo di questo straordinario artista.
Lorenzo Ronchini, gallerista di fama internazionale e rappresentante della Ronchini Gallery di Londra, insieme a Italo Tomassoni, figlio del direttore artistico del Ciac, hanno unito le forze per portare l’arte di Paul Jenkins in Italia. Ronchini ha sottolineato l’importanza di questa mostra, affermando che l’arte di Jenkins aveva avuto una presenza molto limitata in Italia fino a quel momento. Questo evento ha quindi rappresentato una vetrina privilegiata per l’artista americano, attirando numerosi visitatori al Centro italiano di arte contemporanea di via del Campanile.
La mostra è stata un vero trionfo, tanto che collezionisti e galleristi da Roma hanno espresso incredulità di fronte alla bellezza e all’organizzazione impeccabile dell’esposizione. Il successo ha superato le più rosee aspettative, dimostrando l’importanza di rendere accessibile al pubblico italiano l’arte di Jenkins.
L’idea di portare l’arte di Jenkins a Foligno è nata circa un anno fa, durante un incontro tra Lorenzo Ronchini e Piero Tomassoni, figlio del direttore artistico del Ciac, Italo Tomassoni. Da lì è nato il progetto di esporre le opere realizzate da Paul Jenkins tra il 1959 e il 2013, conservate in Europa. Ronchini ha definito lo spazio del Ciac come “meraviglioso” e ha dichiarato che era invidiabile non solo in Italia, ma in tutta Europa.
La mostra non è stata solo un omaggio all’artista, ma anche a sua moglie Susan, una figura molto presente nella vita di Jenkins. Ronchini, che ha avuto l’opportunità di collaborare con la famiglia di Jenkins, ha sottolineato il significato profondo di questa esposizione, che ha reso omaggio a entrambi gli artisti.
Ma cosa possiamo trovare in questo catalogo? Il direttore artistico del Ciac, Italo Tomassoni, ha spiegato che il catalogo presenta Jenkins come un artista di grande qualità, paragonabile a figure illustri come Pollock e de Kooning nella scena artistica americana. Il volume si apre con due prefazioni, una scritta da Tomassoni stesso e l’altra da David Anfam, un celebre critico d’arte che fornisce una prospettiva storica sull’artista.
Il catalogo offre una panoramica delle opere di Jenkins, comprese quelle presenti nei più importanti musei del mondo e quelle esposte a Foligno. Queste opere sono state immortalate nel contesto del Ciac, consentendo al pubblico di apprezzarle anche dopo la chiusura della mostra. Tomassoni ha evidenziato che Jenkins si distingue dagli altri artisti astratti per la sua incondizionata dedizione alla pittura astratta. Mentre alcuni artisti come de Kooning mantengono un legame con la natura nella loro pittura, Jenkins è completamente astratto, immergendosi in un mondo di colori e forme uniche. Ogni sua opera esprime una propria individualità e singolarità, risultando in un utilizzo della pittura nella maniera più incondizionata.
Un dettaglio affascinante è che Jenkins non usava pennelli per dipingere; al contrario, versava il colore direttamente sulla tela, orientando il movimento della stessa tela per creare le sue opere d’arte. Questo approccio unico e innovativo ha contribuito a definire la sua straordinaria carriera artistica.
Il catalogo presentato nella mattinata di lunedì è ora disponibile presso il Ciac, rendendo immortale l’esposizione che ha ospitato. Come sottolinea Italo Tomassoni, “le mostre possono passare, ma i cataloghi rimangono”. Grazie a questo catalogo, il pubblico ha l’opportunità di continuare a esplorare e apprezzare la pittura assoluta di Paul Jenkins, un artista che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte astratta americana e mondiale.
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