SCOPOLI, un borgo medievale immerso nella Valle di Chienti, situato a un’altitudine di 532 metri sul livello del mare. Questo villaggio affascinante si trova lungo la strada statale 77 che collega Foligno alle Marche e si erge accanto al fiume Menotre, un simbolo della storia del luogo.
Il nome di Scopoli compare per la prima volta nel lontano 1072, in una carta in cui Ugone, conte di Uppello, dona questo territorio al monaco Mainardo, fondatore dell’abbazia di Sassovivo. Il borgo fu dapprima abitato da pastori e monaci, ma successivamente venne affiancato da un castello nel 1460, costruito dai monaci della vicina abbazia e finanziato dai Trinci del Comune di Foligno. Questo castello era una delle fortificazioni a difesa della valle del Menotre e del confine del Ducato di Camerino.
Ma la storia di Scopoli non si ferma qui. Nel 1907 Domenico Micheli, un industriale proprietario del castello, costruì uno dei primi aeroplani al mondo, battezzandolo “Maria” in onore della figlia. L’aereo venne collaudato da Antonio Bellatreccia, un sarto del paese, che purtroppo lo distrusse a causa della sua imperizia. Nonostante ciò, rimangono alcune foto e alcuni pezzi dell’aereo che testimoniano questo importante evento per la storia dell’aviazione.
La Chiesa di S. Maria Assunta è un’altra testimonianza della storia di Scopoli. Costruita in parte sui resti del castello, custodisce al suo interno tele e dipinti antichi, che ci fanno percepire la spiritualità e l’arte di quel tempo. Le edicole sacre, che risalgono al XV secolo, sono un’altra attrattiva di questo borgo incantato. Realizzate da pittori di scuola umbra, rappresentano un importante patrimonio artistico.
Il Palazzetto dei Conti Rossi con l’oratorio di S. Francesco, oggi Sant’Anna, ci fa tornare indietro nel tempo. Costruito nel 1679, rappresenta un esempio di architettura barocca.
Infine, il Progetto Resurrezione del 1998, consistito nella pittura murale delle pareti esterne dei container, è stato un importante evento per il borgo. Gli artisti del centro arte e cultura “Torre Strozzi” di Modena e Perugia, insieme ai critici d’arte Luciano Lepri e Kit Sutherlan, hanno reso Scopoli un luogo ancora più affascinante.
L’ANTICO CASTELLO DI SCOPOLI
L’antico castello di Scopoli, un gioiello della Valle del Menotre, è un luogo che ci riporta indietro nel tempo, con una storia che affonda le radici nel XI secolo. Il toponimo Scopoli appare per la prima volta in un atto di compravendita del 1067, dove si nomina un terreno nei pressi della terra di Santa Maria al di là del fiume Menotre. In seguito, nel 1072, il conte Ugo di Offredo insieme alla moglie Ugolina donò molti dei suoi possedimenti, tra cui alcuni terreni posti “in locum qui dicitur Scoplum”, al monaco di Sassovivo e fondatore dell’abbazia, Mainardo.
Negli anni successivi, l’abbazia continuò a ricevere numerose donazioni, e Scopoli passò sotto il diretto dominio dei monaci. Fu durante il XIII e XIV secolo che i monaci iniziarono lo sfruttamento dell’energia idraulica del fiume Menotre, attivando molini e opifici per la produzione della carta. La costruzione di una cartiera da parte di Clarimbaldo da Spoleto nel 1256, tuttavia, causò una controversia con l’abbazia, danneggiando l’industria dei monaci.
Durante la dominazione dei Trinci, Scopoli continuò a dipendere dai monaci di Sassovivo, senza mai essere sottomessa alla potente Signoria folignate. Nel 1458, dopo la caduta della Signoria dei Trinci, il comune di Foligno iniziò i lavori per la costruzione di una poderosa fortificazione, che si protrassero per quattro anni. L’allora abate di Sassovivo, Tommaso di Paolo, collaborò attivamente con il Comune di Foligno per la realizzazione del maniero, ordinando a tutti i suoi dipendenti e vassalli di aiutare nella costruzione.
Sopra il portale d’ingresso del castello, ancora oggi ben visibile, si legge la data del 1460 e gli stemmi dell’abbazia e dell’abate Tommaso. Inoltre, vi si trovano le lettere D.T.A.F.F., il cui significato secondo il Faloci, potrebbe essere “Dominus Thomas Abbas Fieri Fecit” (Signore Tommaso Abate Fece Fare). Nel 1542, gli abitanti di Scopoli reclamarono il diritto di costruire entro le mura castellane, ma la richiesta fu opposta da un fattore dell’abbazia che rivendicava l’assoluta proprietà e l’uso del fortilizio.
Con il passare degli anni, il castello perse la sua funzione di baluardo contro l’incursione dei confinanti, fino a che, verso la fine del XVII secolo, venendo meno questa necessità, fu definitivamente abbandonato. Ma oggi, questo castello medievale rappresenta una preziosa testimonianza della storia dell’Umbria, e ci fa rivivere le atmosfere di un tempo passato.
L’aspetto del castello è un’incantevole e nostalgico tuffo nel passato, dove ogni angolo racconta la storia millenaria di questo borgo medievale. Appena entrati, una bellissima fonte monumentale ci accoglie con le sue teste di satiro e la cannella centrale che un tempo donavano freschezza ai viandanti. Ma purtroppo, come spesso accade, la fonte è stata abbandonata e la sua bellezza si sta lentamente degradando.
A pochi passi, invece, troviamo un affresco unico nel suo genere, risalente al XV secolo e realizzato da un maestro della scuola umbra. Raffigura la Madonna in trono col bambino benedicente e otto angeli, quattro dei quali reggono un drappo e gli altri quattro suonano strumenti musicali. Accanto, la figura di Sant’Antonio abate e sulla volta, Gesù benedicente, anche se la figura di destra è andata persa nel corso dei secoli. L’opera è un tesoro dell’arte umbra, che meriterebbe un restauro accurato per poter essere ammirata in tutta la sua bellezza.
Infine, l’imponente castello ci appare quasi intatto, con i bastioni e le torri che ci ricordano il suo glorioso passato. Attraverso l’antica porta ancora perfettamente mantenuta, si percepisce la grandiosità dell’architettura medievale e l’importanza del castello come punto di difesa del territorio.
La magnifica storia della chiesa di Santa Maria Assunta a Scopoli, incastonata nelle mura del castello, è un patrimonio da custodire con cura. Fin dal lontano 1138, questa splendida chiesa ha racchiuso il cuore della comunità locale, con i suoi diritti e privilegi confermati dal Papa Innocenzo II. E non è solo una chiesa, ma una “Pieve”, una parrocchia con altre chiese e possessi dipendenti, come testimoniano le tracce del passato. Nel corso dei secoli, la chiesa è stata ampliata e modificata, ma il suo valore artistico e spirituale è sempre stato rispettato. L’antica navata, con il suo campanile a vela e gli altari minori decorati con splendidi stucchi, ci riporta al passato. Oggi, dopo le sostanziali modifiche post-terremoto, possiamo ammirare l’affresco della Madonna Assunta in cielo, opera del talentuoso pittore spellano Elvio Marchionni, e le numerose opere pittoriche eseguite da artisti italiani e stranieri. La chiesa di Santa Maria Assunta a Scopoli è un tesoro da scoprire, un luogo dove l’arte e la fede si fondono in una meravigliosa sinfonia per il bene della comunità.
La piccola Chiesa di Sant’Anna, situata poco dopo il castello, è un vero tesoro nascosto di Scopoli. Costruita come cappella dei Conti Rossi nel 1697, è stata poi consacrata nel 1700 dall’allora parroco don Marco Antonio Flavi. Nonostante il terremoto del 1997 l’abbia ridotta in rovina, la famiglia Melelli ha saputo riportarla alla sua antica bellezza curandone il restauro. All’interno, la semplicità dell’arredamento si fonde con l’eleganza del crocifisso che domina l’altare, di recente fattura. Nella piccola sagrestia adiacente, si possono ammirare dei deliziosi presepi, tra cui uno allestito con pasta. E all’esterno, sopra la porta d’ingresso, una lastra di pietra rossa testimonia l’origine e la storia della costruzione della chiesa.
Il primo aereo completamente italiano
“A meno di sette anni dal primo volo di un aereo a motore, il “Flyer” dei fratelli Wright (17 dicembre 1903), viene costruito a Scopoli il primo aereo a motore “tutto umbro e tutto italiano”. A realizzarlo, nel 1910, è l’industriale Domenico Micheli, esperto di meccanica e proprietario a Scopoli,industriosa frazione del Comune di Foligno, di un cotonificio con “annessa officina generatrice di elettricità”. Non nuovo all’esperienza del volo, Micheli (fondatore anche di una Società Anonima di Costruzioni Aeronautiche – SAICA – attiva in Foligno di concerto con le officine di Scopoli), già una decina d’anni prima, aveva costruito un apparecchio ad elica sul quale era stato fatto salire, per il volo d’esordio sulla pianura di Colfiorito, il sarto del paese Antonio Bellatreccia. L’apparecchio però, pur assicurato ad una corda per regolarne il decollo, era precipitato sopra un noce, subendo danni, ma senza conseguenze per l’improvvisato pilota. Al nuovo, ambizioso progetto dell’aviatore di Scopoli è ora interessato anche l’ingegner Giulio Ulivi, professore di meccanica teoretica all’Auto Ecole di Parigi, giunto appositamente a Foligno “per unirsi a lui nella costruzionedel velivolo”. (Lanfranco Cesari – Un aeroporto una storia).