Ufficialmente l’idea di Medicus: premio Gentile da Foligno nasce il 19 maggio 2012 con la lectio magistralis di Salute Italia del dottor Moreno Finamonti.
L’idea è buona ma occorrono anni per formare una squadra all’altezza di costruire e realizzare quello che oggi è Medicus e soprattutto quello che sarà Medicus.
Di seguito, suddivisa in vari articoli, la lezione magistrale, dove si evincono le tematiche del grande evento.
PARTE SECONDA
L’invecchiamento biologico è un processo inevitabile ma controllando lo “stress”, possiamo influenzare il suo inarrestabile incedere. Il corpo affronta le sfide quotidiane ed i continui adattamenti necessari per mantenere lo stato di equilibrio ed il rapporto tra le dimensioni corpo, mente e spirito è talmente profondo che, quando una delle componenti si trova in difficoltà ne risentono le altre due.
La complessità dell’uomo costituisce anche la sua unicità a partire dal suo patrimonio genetico, passando per i suoi desideri, emozioni, pensieri, azioni che ne caratterizzano la vita fino alla morte.
Nel genoma c’è scritto che l’aspettativa di vita di un essere umano è di almeno 120 anni, c’è scritto, anche, che ognuno di noi reagisce in modo diverso a ciò che mangia o ai farmaci che assume per curarsi, c’è scritto quanto l’ambiente modifica il nostro libro della vita. L’aria che si respira, il cibo che ci nutre, gli orari di lavoro, l’attività fisica interagiscono con i geni modulando la loro espressione determinando, così, l’insorgere di quelle differenze, che pur partendo da una base comune ci rendono tutti diversi l’uno dall’altro.
La medicina, da qui a pochi anni (la trasformazione è già in atto), sarà in grado di far fronte a tutte quelle patologie degenerative legate all’età prevenendone l’insorgenza o eliminandole del tutto. La prevenzione diventa scienza sempre più esatta che si concretizza nel rallentamento dell’invecchiamento.
In realtà l’invecchiamento non è previsto dall’evoluzione che ci ha modellati per attraversare bene solo l’età riproduttiva (35/40 anni), terminata la quale il sistema immunitario memorizza tutte le risposte a stimoli ai quali non siamo preparati. Dagli 85 anni in poi si diventa biologicamente fragili; la casualità è il fattore principale di mortalità. Ma cosa significa invecchiamento?
L’aging o invecchiamento è un fenomeno naturale che inizia intorno ai 35 anni.
E’ determinato dall’insieme di modificazioni biologiche e psicologiche che si presentano nel corso della vita di ogni persona e che si manifestano con un progressivo deterioramento della capacità di adattamento all’ambiente.
Ogni individuo ha una sua età biologica che spesso non corrisponde alla sua età anagrafica, dimostrata dalla qualità dei suoi tessuti, organi ed apparati. Da quanto emerge in numerosi studi scientifici, l’età biologica risulterebbe strettamente legata al livello di stress ossidativo, cioè al quantitativo di radicali liberi attivi nell’organismo. I principali processi biochimici coinvolti nell’invecchiamento sono l’ossidazione, la glicazione e la metilazione. Altri processi che rivestono una certa importanza sono quelli coinvolti nelle infiammazioni croniche e negli scompensi ormonali.
C’è poi la funzione dei geni. La carta d’identità genetica si sta sviluppando, oggi ci sono, infatti, test genetici predittivi. Lo 0.1% di variante può privilegiare una funzione piuttosto che un’altra. Le mutazioni genetiche, in effetti, sono anche la base per la salvaguardia della specie: un evento può spazzare via quasi tutti gli individui, tranne quelli che hanno certe varianti. E così l’umanità va avanti, si adatta, iniziando proprio dal cibo. Sulla nutrizione si gioca un’importante scommessa, chi mangia in modo sano ed equilibrato vive più a lungo.
C’è anche la conferma della teoria dell’ormesi: piccoli danni mettono in moto risposte adattative e ci rinforzano. Le mutazioni genetiche continuano ad avvenire dal concepimento in avanti e noi le accumuliamo. Dipendono dall’ereditarietà e dall’ambiente. Ogni anno guadagniamo un trimestre in aspettativa di vita media. La vecchiaia è frutto di due eventi: l’accumulo di danni nel tempo e le reazioni ai danni (per ripararli) e spesso quando misuriamo un fatto non sappiamo se è il danno o una reazione al danno. È la teoria del remodelling (rimodellamento).
DOTT. MORENO FINAMONTI
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