Gottfried Leibniz verso la fine del Seicento affermava che esistono due tipi di verità: quelle di ragione e quelle di fatto.
“Ogni cosa nel mondo ha una sua nozione distinta e questa nozione contiene ogni verità su quella cosa compresi i collegamenti con altre cose”(Cit.). Possiamo quindi analizzare tali collegamenti con la riflessione razionale.
Quando l’analisi è finita, possiamo raggiungere la verità finale e quindi esistono le verità di ragione, mentre quando l’analisi è infinita e non possiamo raggiungere la verità finale con il ragionamento ma solo con l’esperienza, dimostriamo che esistono anche le verità di fatto.
Per farla breve, una delle menti eccelse dell’età della ragione ci dice che non tutto è spiegabile razionalmente, perché noi dell’ umano molte volte non conosciamo abbastanza e solo l’esperienza ci può aiutare. D’altra parte un grande aiuto Leibniz lo avrà da George Berkeley per il quale” l’essere” è essere percepiti”(Cit.). Tradotto: una cosa esiste solo nella misura in cui viene percepita.
Queste riflessioni filosofiche ci aiutano a capire il mondo dello spettacolo (e non solo) di oggi.
Si deve apparire, apparire, apparire!!! Sul come sono più flessibile. L’immagine è tutto ma molte volte non dovrebbe; la forzata trasgressione con l’esperienza del tempo alcune volte dà risposte di assoluta inadeguatezza e questo accade anche in politica.
DOTT. MORENO FINAMONTI