Nei prossimi articoli prenderò in considerazione le infezioni-malattie trasmesse sessualmente. Molti ne soffrono, pochi ne parlano. Dovrebbe essere il contrario: molti ne parlano perché così facendo pochi ne soffrirebbero.
Comunque, trattando ormai da anni queste infezioni,un po’ di pubblicità a questi microbi bisognerà pur fargliela, cosicché conoscendoli ognuno di noi si prenderà ancora più cura del proprio comportamento, verso se stessi e soprattutto verso gli altri,senza più avere l’alibi dell’ignoranza: Inizio scrivendo della CLAMIDIA.
La clamidia è la più comune infezione sessualmente trasmessa, causata da un “batterio” intracellulare obbligato,la Chlamydia trachomatis.
Le manifestazioni cliniche sono spesso lievi, tanto da non essere riconosciute dalle persone infettate,mentre le conseguenze a carico dell’apparato riproduttivo,specie femminile, possono essere gravi.
In particolare,fino al 30% delle donne infettate da clamidia non trattata possono sviluppare la malattia infiammatoria pelvica che a sua volta può portare nel 20/30% dei casi a sterilità.
Negli uomini, il danno permanente sembra meno frequente anche se è possibile una correlazione tra infezione e la sterilità maschile. La clamidia si può trasmettere attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale,anale ed orale).
Una donna in gravidanza soggetta ad infezione può durante il parto trasmetterla al nascituro provocando una possibile congiuntivite e/o polmonite neonatale. Ripeto e sottolineo che circa il 70%-80% delle donne ed il 50% dei maschi possono essere asintomatici. Le manifestazioni cliniche se presenti compaiono dopo 1-3 settimane dall’infezione.
DOTT. MORENO FINAMONTI