L’IMPORTANZA DEL MICROBIOTA, QUESTO SCONOSCIUTO – 4° PARTE – A CURA DEL DOTT. MORENO FINAMONTI

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Dott. Moreno Finamonti

Lo sviluppo dell’ecosistema microbico intestinale è un evento complesso e cruciale nella via dell’uomo, altamente variabile tra individui. Nel 2014 si è scoperto che la placenta ha un proprio microbiota composto da batteri commensali ed ancora più sorprendente è che la composizione del microbiota placentare è simile al 70% a quella della bocca. Nel 2016 si è poi scoperto che anche il liquido amniotico ha un proprio microbiota, molto simile a quello della placenta, quindi tutti noi, prima di nascere veniamo a contatto col microbiota buono di nostra madre.

Poi ci sono due importanti variabili: nascere per parto naturale o cesareo ed essere allattati al seno o artificialmente. Gradualmente le variabili diminuiscono e le basi per il futuro microbiota sono definite per circa il 40% a circa tre anni di età, ma ancora un 60% della sua struttura verrà plasmata da fattori esterni quali la dieta, l’attività fisica, l’assunzione di antibiotici etc….

Da quando nasciamo, le specie dominanti si succedono nell’intestino e varieranno in base al contenuto di ossigeno: le prime a colonizzare sono specie aerobie(vogliono l’ossigeno) come Escherichia coli; poi dopo una settimana dalla nascita, arrivano dei germi strettamente anaerobi (non amano l’ossigeno) come Bifidobacterium.

Proprio i livelli di questo genere benefico risultano essere più alti nel microbiota intestinale dei bambini allattati al seno ed i pargoli nati per parto cesareo hanno un rischio maggiore di ammalarsi d’infezioni.

A circa sei mesi di età i piccoli microbioti dei bambini allattati naturalmente o artificialmente di assomigliano, ma rimangono comunque delle differenze che determineranno il rischio di allergie o infezioni nella vita adulta.

DOTT. MORENO FINAMONTI