La storia è quella di una giovane ragazza ligure di 23 anni, Sofia, affetta da tumore al cuore la quale ha deciso di fondare un’associazione con lo scopo di raccogliere fondi per finanziare la ricerca sul male che l’ha colpita: l’angiosarcoma cardiaco.
L’associazione si chiama “”Sofia nel cuore”: “non lo faccio per me. Tra un po’ morirò. Mi sono data anima e corpo al progetto che avevo in testa. Non è stato semplice ma ce l’ho fatta. L’associazione a cui ho dato vita è una bella realtà. E forse, in un certo senso, anche il mio futuro”. Il mio sogno sarebbe che nessuno mai più ricevesse una sentenza di morte come è capitato a me e a tutte le persone che hanno lottato contro la stessa malattia“; parole forti quelle di Sofia, dichiarate sia ai giornali sia pubblicate sulla sua pagina Instagram, dettate da un’esperienza sicuramente non facile e destabilizzante per tutti, a prescindere dall’età.
L’obiettivo di Sofia è quello di “fare anche solo un piccolissimo passo avanti nella ricerca e nelle conoscenze di una malattia estremamente rara come l’angiosarcoma cardiaco. “Avendo colpito me personalmente mi riesce veramente difficile rimanere indifferente; soprattutto per tutte le persone e le famiglie che si sono sentite spaventate, abbandonate e sconfortate al momento della diagnosi, come è capitato a noi. Tutto questo ovviamente è alimentato dal fatto che sono una studentessa di Medicina e dalla mia profonda fiducia nella ricerca. Magari non darà risultati grandiosi, ma vorrei comunque provarci“.
Il mondo dell’associazionismo ha il compito di mischiarsi, amalgamarsi con la società, eliminando tutti quei contrasti e divisioni che spesso sono fonte di ritardi, impossibilità e incuranza dei bisogni di ogni singolo cittadino ma direi, in questo caso, PERSONA, a prescindere da quale sia lo status giuridico del bisognoso.
L’associazionismo ha quel potere di far conoscere e divulgare i contenuti di un tema, di una problematica, di una malattia, di un qualcosa che è presente nella società e che va affrontata a 360° con l’aiuto di ogni membro, sia interno che esterno all’associazione stessa. L’associazionismo è cultura.
Quando le associazioni, che altro non sono che un gruppo di persone che condivide esperienze vissute direttamente da promuovere e divulgare, quando le stesse persone impegnate per la causa sono fra di esse unite e compatte, la cultura può trionfare, facendo arrivare queste conoscenze a più utenti possibili e realizzare così dell’utile informazione . Crediamoci, come ci crede Sofia e come ci credono tante altre persone le quali preferiscono agire, impegnarsi e dedicarsi a migliorare la giornata e l’esperienza di tutti.
DOTT. FRANCESCO MANIGRASSO